Il rapporto di ENISA “Annual report NIS Directive incidents 2024”, pubblicato ad inizio agosto 2025, fornisce una panoramica degli incidenti NIS1 a fronte delle relazioni di sintesi annuali sulla sicurezza delle reti e dell’informazione ricevute dagli Stati membri.
Il report 2025 rifletterà gli incidenti secondo la direttiva NIS2 e l’estensione dell’ambito e il rafforzamento dei requisiti influiranno sulle future segnalazioni. ENISA preparerà relazioni semestrali per la rete CSIRT (Computer Security Incident Response Team) e CG NIS (Cooperation Group NIS) in base ai riepiloghi trimestrali degli Stati membri.
Ma vediamo di seguito lo scenario degli incidenti NIS1 notificati nel 2024.
Il report ENISA riassume i dati sugli incidenti NIS1 segnalati da 23 Stati membri tramite CIRAS (Cybersecurity Incident Reporting and Analysis System. Nel 2024 sono stati analizzati 1276 incidenti, in aumento rispetto ai 1077 del 2023.
Il report ENISA si focalizza sulle segnalazioni di incidenti dei cinque settori principalmente colpiti, e precisamente: sanità (22%), energia (15%), trasporti (13%), infrastrutture digitali (12%) e banche (10%). Il 18% degli incidenti segnalati non è stato attribuito a nessun settore specifico.
Il report mostra che dal 2021 al 2024 gli incidenti sono aumentati nei settori Energia, Infrastrutture digitali, Acqua potabile e Finanza, mentre sono leggermente diminuiti nei settori Salute, Trasporti e Banche.
Gli incidenti segnalati sono principalmente causati da: guasti del sistema (51%), azioni dolose (37%), errori umani (11%).
In particolare, in termini di cause dolose gli incidenti sono dovuti a:
È interessante notare che per il 71% la causa tecnica sottostante non è indicata o non è nota.
Il 20% degli incidenti ha coinvolto siti web, l’11% server & controller di dominio, il 9% altri asset tecnici, mentre nel 54% dei casi non sono disponibili dati sugli asset colpiti.
Il report segnala le ore perse dagli utenti e il numero di interruzioni per motivi tecnici. Nel 2024, la causa principale delle interruzioni è stato l’attacco DDoS, mentre azioni malevole e guasti ai sistemi hanno generato la maggior parte delle ore perse.
Di seguito i risultati del report ENISA per settore.
Nel settore sanitario si sono verificati 289 incidenti, il numero più alto per il quinto anno di fila. Le cause principali sono: guasti di sistema (68%), azioni dolose (17%) ed errori umani (14%).
Nel settore sanitario, server & controller di dominio e applicazioni sono tra le cause principali (8% ciascuna). Il 22% degli incidenti è attribuito a cause “altre”, mentre nel 56% la causa rimane sconosciuta o non dichiarata.
Il report rivela, altresì, che il ransomware è la causa principale delle ore perse dagli utenti nel settore sanitario e che la natura principale degli incidenti segnalati è rappresentata dai guasti ai sistemi (13%).
Inoltre, dal report si evince che il ransomware è la causa principale delle ore perse dagli utenti nel settore sanitario e che la natura principale degli incidenti segnalati è rappresentata dai guasti ai sistemi
Risulta essere il secondo settore più colpito con 200 incidenti in totale, la cui natura è principalmente legata a guasti di sistema (47%) e ad azioni dolose (42%).
Inoltre, le cause tecniche alla base di questi incidenti sono principalmente causate da aggiornamenti difettosi del software (2%).
Inoltre, gli asset tecnici più colpiti del settore energetico sono stati i siti web (3%) e i server & controller di dominio (3%).
Dal report si evince, altresì, che il ransomware è stata la causa principale delle ore perse dagli utenti del settore energia e che le azioni malevoli sono state la principale causa degli incidenti segnalati.
Risulta essere il terzo settore più colpito con untotale di 166 incidenti, principalmente causati da guasti del sistema (50%), da azioni dolose (39%) ed errori umani (11%).
Gli attacchigli attacchi DDoS (21%) si rivelano come la causa tecnica principale in termini di attacchi malevoli.
Inoltre, gli asset tecnici più colpiti sono stati i siti web (23%) e i server& controller di dominio (9%).
Il report indica, altresì, che la maggior parte delle interruzioni nel settore dei trasporti – misurate in ore perse dagli utenti – sono attribuite agli attacchi DDoS; mentre la principale causa degli incidenti segnalati risulta essere l’errore umano.
È al quarto posto a fronte di untotale 162 incidenti, causati principalmente da guasti ai sistemi (63%), azioni dolose (27%) ed errori umani (10%).
Inoltre, le cause tecniche alla base di questi incidenti sono principalmente legate agli attacchi DDoS (6%). Tuttavia, nel 92% dei casi la causa tecnica non è nota o non è riportata.
Il report evidenzia, inoltre, che le principali risorse tecniche colpite nel settore sono risultate i siti web (6%) e i server & controller di dominio (3%).
Inoltre, gli attacchi DDoS rappresentano la causa primaria delle ore di lavoro perse dagli utenti del settore; mentre le attività malevole costituiscono il principale fattore responsabile degli incidenti segnalati.
Sono stati riportati un totale 140 incidenti, la cui natura riguarda principalmente guasti ai sistemi (63%) e azioni dolose (22%) ed errori umani (14%).
Inoltre, il settore è stato particolarmente oggetto di attacchi DDoS (17%) che hanno colpito soprattutto i siti web (16%), le applicazioni (14%) e server & controller di dominio (14%).
Per quanto le interruzioni di servizio, il report rivela che gli attacchi DDoS sono stati la causa principale delle ore perse dagli utenti nel settore bancario.
Nel 2024 sono stati segnalati 60 incidenti, principalmente causati da azioni dannose (73%), aggiornamenti software difettosi (13%) ed errori umani (10%). Inoltre, le cause tecniche alla base di questi incidenti sono principalmente legate agli attacchi DDoS (55%).
Tuttavia, nel 10 % dei casi la causa tecnica non è nota o non è stata segnalata e nel 5 % dei casi è stata segnalata come “Altro”.
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Il report rivela che i siti (58%) ed i server & controller di dominio (22%) sono stati gli asset più colpiti. Inoltre, gli aggiornamenti software difettosi sono la causa principale delle ore perse dagli utenti nei servizi governativi e che la natura principale degli incidenti segnalati è rappresentata dai guasti di sistema.
Sono stati segnalati 45 incidenti, principalmente azioni dolose (47%), guasti ai sistemi (40%) ed errori umani (13%).
I sistemi industriali rappresentano la categoria di asset maggiormente interessata dagli attacchi (31%), seguiti da siti web (9%) e server e controller di dominio (9%).
Le principali cause delle interruzioni riscontrate sono riconducibili ad attacchi malware e DDoS, con incidenti attribuibili prevalentemente ad attività dolose.
Le informazioni contenute nel rapporto Enisa ci fanno comprendere che il cammino verso la compliance ai requisiti della nuova NIS2 è ancora in salita (come risulta altresì dal report NIS360 dello scorso maggio 2025) e sarà conseguibile solo attraverso un approccio olistico che integri:
Pertanto, le organizzazioni che rientrano nel perimetro della nuova direttiva dovranno dimostrare una compliance sostanziale – piuttosto che la mera conformità formale – in grado di proteggere efficacemente i propri asset critici e rispettare gli obblighi normativi imposti dalla nuova direttiva, in modo tale da garantire la propria continuità operativa e la competitività nel mercato digitale contemporaneo.