Business continuity e disaster recovery: differenze, sinergie e valore per la resilienza aziendale
文章探讨了信息安全中的业务连续性(BC)与灾难恢复(DR)概念及其区别。业务连续性侧重于确保企业在面对危机时维持运营,采用主动策略并涉及多个部门;而灾难恢复则专注于IT系统的快速恢复,在技术层面采取被动响应措施。两者通过不同方法共同提升组织韧性。
2025-7-8 07:46:47
Author: www.cybersecurity360.it(查看原文)
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Dopo aver delineato i fondamenti di una strategia di cyber security matura, è l’ora di approfondire le differenze e le sinergie tra business continuity e disaster recovery, due concetti spesso confusi, ma che ricoprono ruoli complementari nella costruzione della resilienza organizzativa.
La sicurezza delle informazioni e la continuità del business sono strettamente collegate alla capacità di affrontare eventi critici. Ecco gli obiettivi e le modalità di implementazione con esempi pratici.
Business continuity e disaster recovery a confronto
I termini business continuity (BC) e disaster recovery (DR) talvolta si usano come sinonimi, sebbene esprimano concetti differenti ma complementari. Esaminiamo le differenze. A caratterizzare la business continuity sono:
approccio proattivo: si occupa di garantire la continuità delle operazioni aziendali anche di fronte a eventi critici (disastri naturali, cyber attacchi, problematiche di filiera, crisi reputazionali);
focus strategico: comprende la definizione di strategie, scenari, procedure e risorse per assicurare il funzionamento dei processi chiave in scenari avversi;
scenario ampio: non si limita all’It, ma coinvolge vari reparti come logistica, produzione, risorse umane, comunicazioni esterne e interne;
business continuity plan (BCP): il documento che delinea ruoli, responsabilità, analisi dei rischi e misure di risposta preventiva.
A connotare la disaster recovery sono:
approccio reattivo: si concentra sul ripristino dell’infrastruttura IT e dei dati a seguito di un’interruzione grave;
focus tecnico: definisce procedure per recuperare rapidamente sistemi e dati, minimizzando il downtime;
scenario più focalizzato: tipicamente associato all’ICT, ma può essere esteso anche ad altre risorse critiche (infrastrutture fisiche, personale, servizi essenziali);
disaster recovery plan (DRP): stabilisce le tempistiche e i metodi di ripristino (per esempio RTO e RPO), nonché le procedure di backup e failover.
In sintesi, la business continuity e il disaster recovery sono due concetti strettamente legati alla gestione della continuità operativa, ma hanno scopi e approcci differenti.
Vediamo di approfondirli anche a livello documentale in quanto gli strumenti di riferimento sono rispettivamente il Piano di business continuity e quello di disaster recovery.
Differenze e sinergie: esempi concreti
Esempi di business continuity sono:
interruzione della filiera di approvvigionamento;
malfunzionamento di un impianto produttivo;
crisi reputazionale e richiamo di prodotto
Esempi di disaster recovery invece sono:
cyber attacco ai sistemi di gestione logistica;
guasto al sistema ERP aziendale;
perdita di dati degli ordini dei clienti.
Vediamoli uno per uno. Dagli esempi emerge chiaramente l’approccio proattivo che il BC propone e l’approccio reattivo tipico del DR.
Esempio di BC: interruzione della filiera di approvvigionamento
In questo scenario, un fornitore di materie prime subisce uno sciopero o un blocco logistico. Approccio BC:
identificare fornitori alternativi dislocati in regioni diverse;
creare scorte strategiche per coprire i periodi critici;
testare regolarmente queste soluzioni attraverso esercitazioni e simulazioni.
Malfunzionamento di un impianto produttivo (BC)
Per esempio, un guasto o un incendio ferma la produzione in uno stabilimento. Approccio BC:
pianificare la produzione su siti ridondanti (interni o partner esterni);
creare procedure di emergenza per ridurre al minimo i tempi di fermo;
mantenere accordi “di assistenza reciproca” con concorrenti o terze parti.
Crisi reputazionale e richiamo di prodotto (BC)
Un lotto di prodotti contaminati deve essere ritirato dal mercato. Approccio BC:
implementare sistemi di tracciabilità avanzata per localizzare rapidamente i prodotti difettosi;
coinvolgere un consulente specializzato per tutelare il brand e la fiducia dei clienti;
definire una strategia di comunicazione di crisi (internamente ed esternamente).
Esempio di DR: cyber attacco ai sistemi di gestione logistica
In questo scenario, un ransomware compromette l’accesso ai dati di ordini e spedizioni. Approccio DR:
attivare siti di ripristino secondari e procedure di restore da backup;
isolare i sistemi infetti per evitare la propagazione del malware.
gestire manualmente gli ordini fino al ripristino completo.
Guasto al sistema Erp aziendale (DR)
Per esempio, un crash del server blocca la pianificazione della produzione. Approccio DR:
disporre di server ridondanti in cloud pronti a subentrare;
prevedere un RTO (Recovery Time Objective) di poche ore, in linea con gli accordi contrattuali;
eseguire regolarmente e frequentemente backup e prove di restore per verificare l’efficacia dei backup.
Perdita di dati degli ordini dei clienti (DR)
Un errore o un attacco cancella i dati relativi agli ordini dell’ultimo mese. Approccio DR:
utilizzare backup incrementali (offline o in cloud) per ripristinare i dati con un RPO (Recovery Point Objective) minimo;
automatizzare le procedure di data recovery per ridurre i tempi di inattività.
Misure preventive e aggiornamento dei piani
La prevenzione gioca un ruolo fondamentale sia in ottica BC sia DR. Alcuni esempi:
analisi di rischio e impatto (Bia): secondo ISO 22301, è indispensabile valutare tutte le modifiche di contesto (interno/esterno) che possano richiedere l’aggiornamento dei piani.
formazione e sensibilizzazione: il personale deve conoscere procedure e ruoli specifici.
esercitazioni periodiche: simulazioni o tabletop exercise per testare la validità dei piani e correggere eventuali criticità.
gestione dei fornitori: adozione di SLA e contratti che garantiscano adeguate prestazioni di fornitura e tempi di ripristino.
Confronto finale: BC e DR a colpo d’occhio
Le differenze d’approccio di business continuity e disaster recovery sono:
per BC l’approccio è proattivo (garantire operatività);
per DR l’approccio è reattivo (ripristinare IT e dati).
La focalizzazione è:
strategica e trasversale all’intera organizzazione per BC;
tecnica e concentrata su infrastruttura e sistemi per DR.
Il documento di riferimento è:
BCP (Business Continuity Plan) per la business continuity;
DRP (Disaster Recovery Plan) per il disaster recovery.
La dipendenza dalla causa:
per BC: le azioni possono variare a seconda dello scenario (es. blocco filiera, incendio eccetera);
per DR: le azioni sono simili, qualunque sia a causa (ma varia la modalità d’implementazione).
Standard correlati infine sono:
per business continuity: ISO 22301, ISO 27031, GDPR(implicitamente), NIS2 eccetera;
per disaster recovery: ISO 22301 (anche per DR), ISO/IEC 27031, NIST SP 800-34,Direttiva NIS 2 eccetera.
L’obiettivo comune di BC e DR
Business continuity e disaster recovery convergono entrambi verso un obiettivo comune: rendere l’organizzazione resiliente di fronte a eventi avversi. Eppure, si distinguono per l’ampiezza del perimetro (BC è globale, DR è più focalizzato) e per l’approccio (proattivo vs reattivo).
Come evidenziato dalle diverse normative (ISO 22301, NIS2, GDPR), la capacità di garantire la disponibilità e l’integrità delle informazioni passa sia attraverso la pianificazione strategica (BC) sia attraverso la predisposizione di procedure tecniche di ripristino (DR).