Corea del Nord: la minaccia cyber si espande in Europa grazie ai professionisti IT
朝鲜通过IT专业人士伪装成合法远程员工,在欧洲展开网络间谍和数据盗窃活动。这些人员利用虚假身份和虚拟参考网络进入企业,并通过个人设备访问公司系统,增加了检测难度。谷歌报告指出此类活动正在扩大,并建议企业加强网络安全措施以应对威胁。 2025-4-2 08:45:31 Author: www.securityinfo.it(查看原文) 阅读量:14 收藏

Corea del Nord: la minaccia cyber si espande in Europa grazie ai professionisti IT

Apr 02, 2025 Approfondimenti, Hacking, In evidenza, Minacce, Minacce, News, RSS


La Corea del Nord sta incrementando le proprie attività anche in Europa sfruttando professionisti IT che lavorano per il regime: secondo un recente report del Google Threat Intelligence Group, questa minaccia si è espansa significativamente negli ultimi mesi, contribuendo ad aumentare i guadagni e quindi la potenza della nazione.

Questi individui si fingono lavoratori remoti legittimi per infiltrarsi nelle compagnie e generare profitto per il regime. Questo pone le organizzazioni che assumono i professionisti IT nord-coreani a rischio di spionaggio, furto di dati e interruzioni di servizio” spiega Jamie Collier, Lead Threat Intelligence Advisor in EMEA presso Google Cloud.

Se inizialmente la minaccia colpiva per lo più gli Stati Uniti, adesso anche l’Europa si trova nel mirino di queste attività cybercriminali. I report sulle attività nord-coreane hanno aumentato la consapevolezza delle imprese statunitensi, rendendo così più difficile per i lavoratori infiltrarsi nelle organizzazioni; per questo motivo, la Corea del Nord ha deciso di espandere la minaccia a livello globale, concentrandosi in particolare sull’Europa.

Corea del Nord Europa

La Corea del Nord prende di mira l’Europa

Stando al report di Google, a fine 2024 un lavoratore IT nord-coreano è riuscito a impersonare ben 12 dipendenti diversi tra Europa e Stati Uniti. “Il dipendente IT ha cercato attivamente lavoro in diverse organizzazioni in Europa, in particolare in quelle legate ai settori governativi e di industria della difesa“. Questa persona poteva contare su una rete di referenze creata ad hoc e su legami di fiducia con diversi recruiter.

Molti professionisti IT cercavano lavoro soprattutto in Germania e Portogallo; inoltre, numerosi individui hanno preso parte a progetti di organizzazioni del Regno Unito che vertevano sullo sviluppo web, sullo sviluppo di bot, sullo sviluppo di CMS e su tecnologie di blockchain. L’eterogeneità dei progetti dimostra un elevato livello di conoscenze specialistiche da parte di queste persone.

Questi lavoratori fingono di essere di diverse nazionalità, compresa quella italiana, sfruttando sia individui reali che del tutto inventati. Il recruiting avviene su diverse piattaforme online, tra le quali Upwork, Telegram e Freelancer, tutti portali in cui non c’è necessità di un colloquio faccia a faccia.

Secondo il Google Threat Intelligence Group, nell’ultimo periodo questi individui hanno evoluto le proprie tattiche e aumentato i tentativi di furto di dati ed estorsione: quando vengono licenziati, i lavoratori minacciano l’azienda di pubblicare i dati sensibili raccolti o venderli ai competitor.

Un altro problema importante per la sicurezza è l’uso dei dispositivi personali: gran parte delle organizzazioni che assumono questi lavoratori non gli forniscono dei laptop aziendali e gli consentono di accedere ai sistemi aziendali tramite macchine virtuali. Poiché i device personali non possono essere monitorati, è difficile individuare eventuali attività sospette, facilitando così le attività degli attaccanti.

Vista l’entità della minaccia, è essenziale che le organizzazioni prestino la massima attenzione nello scegliere nuovi collaboratori. Google prevede un aumento di queste attività; per questo consiglia alle aziende di migliorare la postura di cybersecurity, investire sulla formazione dei dipendenti e usare tool avanzati di threat detection.



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