Ultimo aggiornamento: 2024/05/14 8:35
Sono appena stato alla conferenza stampa di presentazione di Starmus, con Garik Israelian (astrofisico, co-organizzatore dell’evento), Brian May, Jean Michel Jarre, Jane Goodall (sì, quella Jane Goodall), David Eicher (editor della rivista Astronomy) e Tony Fadell (ingegnere, mega-investitore e artefice generale dell’iPod).
Ecco qualche foto che ho fatto.
Brian May arriva alla conferenza stampa.
Da sinistra: Eicher, Jarre, May, Israelian, Goodall, Fadell.
Una bella immagine di gruppo: Jarre, May, Israelian, Goodall, Fadell.
Jean-Michell Jarre mi passa davanti, faccio uno scatto di corsa.
La sala principale della Tipos Arena a Bratislava, allestita per Starmus.
La regia imponente della sala principale.
Tra poco si comincia con le conferenze scientifiche, e si parte alla grande, con Jane Goodall, che a 90 anni porta un messaggio di speranza per l’ambiente. Seguono la climatologa Katharine Hayhoe, l’economista Nathaniel Keohane, la sociologa Mary Kaldor, la biologa marina e oceanografa Sylvia Earle.
Finora i loro interventi sono stati incentrati su un cauto ottimismo: dati concreti su azioni per contrastare l’impatto ambientale delle nostre attività, soluzioni anche economiche per gestire la transizione, la considerazione che oggi perlomeno abbiamo i dati necessari per decidere mentre prima non avevamo nemmeno quei dati, ma soprattutto esperienze personali di contatto con la natura e con il suo valore, come quelli di Goodall e Earle, che nel corso delle loro carriere straordinarie hanno visto trasformarsi la conoscenza nei propri settori e la percezione del ruolo degli esseri umani, da dominatori esclusivi del tutto a comprimari ingombranti e maldestri che devono imparare a convivere con gli altri attori sulla scena del nostro pianeta se non vogliono che cali il sipario per tutti.
Dopo la pausa, il palco ospita Steven Chu (premio Nobel per la fisica nel 1997), con una relazione strapiena di dati interessantissimi che dovrò assolutamente trascrivervi, e Maureen Raymo, geologa marina e oceanografa.
La prima giornata si conclude con due interessantissimi dibattiti: il primo con Ros Rickaby (biogeochimica) e Bob Bishop (fisico matematico, informatico) (Damia Barcelo, annunciata nel programma, non è presente), sul tema dei flussi atmosferici di vapore acqueo o atmospheric river, e il secondo con Svitlana Krakovska e Chris Rapley (entrambi climatologi), sul collasso dei ghiacci antartici.