L’Italia continua a investire in cyber security: lo scorso lunedì 26 febbraio 2024, infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che prevede importanti investimenti nei settori della digitalizzazione e della sicurezza.
Tali settori comprendono l’intelligenza artificiale, quantum computing, cyber security, 5G e telecomunicazioni.
In particolare, il decreto prevede l’istituzione del “Sistema IT-Wallet“, un portafoglio digitale pubblico. A tale scopo, l’Agenzia per l’Italia Digitale ha il compito di stabilire le linee guida per gli standard tecnologici e le soluzioni organizzative. La società PagoPA S.p.A. e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato sono invece le responsabili della realizzazione e gestione dell’infrastruttura necessaria per il Sistema.
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Come funziona il Sistema IT-Wallet
Il Sistema IT-Wallet comprende una componente pubblica, accessibile tramite l’app IO, dove sarà possibile caricare documenti come la patente di guida, la tessera sanitaria e la carta europea della disabilità. Allo stesso tempo, sarà integrata nel sistema una soluzione privata che includerà gli attuali portafogli digitali.
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Entro l’estate, si prevede l’integrazione di questi documenti nell’app IO, consentendo l’uso offline iniziale, ad esempio per controlli delle forze dell’ordine.
Tuttavia, l’utilizzo completo per operazioni online con fornitori di servizi sarà possibile solo alla fine del 2024 o nei primi mesi del 2025, con una fase di sperimentazione nel mezzo.
Un ulteriore provvedimento sarà necessario per dettagliare i compiti delle istituzioni coinvolte nell’implementazione dell’IT-Wallet. In questo decreto sarà definita la data dalla quale sia il portafoglio digitale pubblico che il sistema privato saranno resi disponibili.
Inoltre, sarà specificata la tipologia di servizi che potranno essere remunerati sia dal titolare del wallet che dai soggetti privati accreditati come erogatori di tali prestazioni.
Il costo totale del progetto supererà i 300 milioni di euro, suddivisi equamente per il triennio 2024 -2026.
Nuovi fondi per cyber security, AI e quantum computing
Nel corso del 2024, Palazzo Chigi e l’ACN avranno a disposizione un finanziamento fino a 90 milioni di euro destinato ad investimenti in tecnologie emergenti, tra cui intelligenza artificiale, quantum computing e cyber security.
In aggiunta, saranno allocati 44,7 milioni di euro per il settore delle telecomunicazioni, con un focus specifico su 5G, mobile edge computing (tecnologia che implica il calcolo distribuito di ampie quantità di dati da parte di dispositivi e applicazioni vicine al punto di produzione, come ad esempio i sensori) e web3.0, l’architettura di internet che integra blockchain e infrastrutture decentralizzate.
La gestione di tali investimenti sarà affidata all’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza, che riceverà un budget di 300 mila euro per il biennio, destinato a coprire le spese operative, il reclutamento di personale dedicato e i gettoni di presenza per i rappresentanti di ACN e del Dipartimento presenti nella cabina di regia di questi fondi.
Attualmente, il provvedimento è in fase di esame da parte di Camera e Senato, con un periodo di 60 giorni per la sua conversione in legge.
Investimenti dedicati per l’intelligenza artificiale
Il governo ha lungamente manifestato l’aspirazione di istituire un veicolo d’investimento dedicato alle tecnologie avanzate, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale.
Per tradurre questa intenzione in azione, è stata istituita una struttura di coordinamento che coinvolge Palazzo Chigi, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e CDP Venture Capital. Questi organi agiranno sinergicamente attraverso la nomina strategica di figure di fiducia a posizioni chiave, tra cui il sottosegretario per l’innovazione tecnologica Alessio Butti, l’ex prefetto Bruno Frattasi e l’ex responsabile finanziario di Terna Agostino Scornajenchi.
Questo approccio mira a garantire una supervisione efficace e una guida strategica nell’implementazione degli investimenti, posizionando figure di spicco in ruoli chiave all’interno di questi tre sistemi.
L’obiettivo è favorire lo sviluppo di tecnologie avanzate, promuovere l’innovazione e consolidare la presenza dell’Italia nel panorama delle tecnologie emergenti.
Agevolare la transizione digitale delle filiere e delle PMI
In tale contesto, è fondamentale evidenziare l’ultima delle entità coinvolte, CDP Venture Capital, la quale, attraverso il suo fondo dedicato alla transizione digitale, dispone di una dotazione finanziaria significativa, ammontante a 300 milioni di euro.
Il principale obiettivo di questo fondo è agevolare la transizione digitale delle filiere e delle piccole e medie imprese mediante progetti innovativi nei settori chiave, tra cui intelligenza artificiale, cloud, assistenza sanitaria, industria 4.0, cybersicurezza, fintech, blockchain e altri ambiti della transizione digitale.
Con una scadenza entro il 30 giugno 2025, il Fondo si propone di sostenere almeno 250 imprese target, investendo complessivamente 700 milioni di euro.
Il ruolo di supervisore nello sviluppo dell’AI
In sintonia con il nuovo percorso delineato dal governo, si pone la questione dell’attribuzione del ruolo di supervisione nello sviluppo dell’intelligenza artificiale a un’organizzazione designata, come previsto dall’attuale AI Act in fase di approvazione da parte del Parlamento europeo.
Il governo ha dunque esplorato le varie agenzie governative alla ricerca di un ente adatto, identificando nell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) un candidato ideale per tale incarico.
L’AgID, coinvolta attivamente nella trasformazione digitale degli uffici pubblici e nella definizione delle strategie informatiche nazionali, emerge come la scelta propizia per coordinare l’attuazione dell’AI Act nel contesto italiano.
Pur essendo stata inizialmente considerata l’ACN, sembra che l’AgID abbia ora guadagnato preferenza.
Si progetta di istituire un veicolo di investimento specifico per l’intelligenza artificiale, gestito congiuntamente da AgID, ACN e il Fondo Nazionale Innovazione di Cassa Depositi e Prestiti, tramite una fondazione. Tale iniziativa sarà supportata da un finanziamento sostanziale pari a 800 milioni di euro.
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Le finalità dei nuovi investimenti in cyber security
Gli obiettivi inclusi nel decreto sono dunque su due fronti.
Da un lato, la finalità è ridurre il divario nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale, la tecnologia che si prevede avrà un ruolo predominante nello sviluppo futuro. Questo sarà realizzato attraverso il sostegno alle startup nazionali impegnate in questo settore.
Dall’altro, si punta a rafforzare le difese cibernetiche e le infrastrutture delle reti di telecomunicazioni, specialmente nel contesto del 5G.
Questa iniziativa è particolarmente rilevante data la precedente predominanza di aziende cinesi in questo settore, le quali, negli ultimi tempi, sono state oggetto di crescenti preoccupazioni in Europa.
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