Nuova truffa su WhatsApp svuota il conto corrente: come proteggersi dall’esca del figlio in difficoltà
2023-9-29 21:31:41 Author: www.cybersecurity360.it(查看原文) 阅读量:8 收藏

Ingegneria sociale

Torna la truffa diffusa via WhatsApp, con cui il criminale prova a raggirare la vittima fingendosi un parente in difficoltà per rubargli i soldi dal conto corrente. Ecco tutti i dettagli e i consigli per difendersi

Pubblicato il 29 Set 2023

Alcuni utenti sono caduti in una nuova truffa via WhatsApp che riguarda una richiesta di aiuto che sembra provenire dai propri figli in difficoltà.

Sembra dunque tornata attiva la truffa diffusa via WhatsApp con cui il cyber criminale si maschera da parente della vittima in un momento d’emergenza. Ma una volta che la vittima ha abboccato all’esca, perde i soldi del proprio conto corrente.

“La frode su WhatsApp che coinvolge individui che si spacciano per i figli delle vittime in difficoltà economica”, spiega Dario Fadda, esperto di cyber sicurezza e collaboratore di Cybersecurity360, “è un esempio molto preoccupante di ingegneria sociale digitale”.

Ecco come proteggersi dal nuovo caso di ingegneria sociale sull’app di messaggistica della galassia Meta.

La nuova truffa su WhatsApp del figlio in difficoltà

L’applicazione di messaggistica torna, ancora una volta, ad essere uno strumento usato anche per sferrare frodi. Mentre ogni nuovo aggiornamento compie un passo avanti sul fronte della cyber security, WhatsApp torna ad essere il mezzo preferito dai cyber criminali per far circolare truffe. In grado di svuotare il conto alle ignare vittime che cadono nella nuova frode via WhatsApp dove una richiesta di aiuto sembra provenire dai propri figli apparentemente in difficoltà.

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Il criminale infatti si finge il figlio, mascherandosi proprio dietro il nuovo numero telefonico del parente che chiede aiuto. Diversi utenti hanno segnalato un testo che inizierebbe con un innocuo “Ciao papà”, in grado di abbassare il livello di guardia di chi riceve il meggai che prosegue con una frase ambigua: “Mi è caduto il telefono. Questo è il mio nuovo numero, per cortesia mi mandi un WhatsApp?”. Il messaggio include un link pericoloso. Infatti bisogna evitare di cliccare sul collegamento ipertestuale. Quel link apre le porte ai truffatori. Infatti gli utenti caduti in trappola, hanno dichiarato che quel link prevede un secondo passaggio nello schema della truffa.

Il falso figlio, infatti, denuncerebbe problemi con la propria app bancaria, fuori uso. Il parrente chiederebbe dunque un bonifico istantaneo, per comprare un computer o un altro dispositivo di lavoro.

A giugno si era diffuso un analogo messaggio che esordiva con “Ciao Mamma” per spiegare che il richiedente aiuto aveva cambiato numero.

“Questo tipo di truffa sfrutta la fiducia e l’urgenza emotiva delle vittime per indurle a effettuare bonifici immediati”, evidenzia Dario Fadda. Ed è l’urgenza, infatti, il primo campanello d’allarme negli attacchi basati sul social engineering.

Occorre evitare di inviare risposte a ogni testo analogo. Sarebbe meglio anche inoltrare la segnalazione alla polizia postale.

Come proteggersi

“È essenziale che gli utenti di WhatsApp e di altre piattaforme di messaggistica mantengano una sana dose di scetticismo quando ricevono richieste finanziarie improvvise, anche se sembrano provenire da amici o familiari”, spiega Fadda.

Infatti, l’urgenza e la richiesta di azioni immediate, che nascondono fretta, sono sempre spia di tentativi di ingegneria sociale.

Per non cadere vittima della nuova truffa su WhatsApp occorre “verificare l’identità del mittente attraverso una chiamata telefonica o un messaggio separato”, secondo il nostro esperto di cyber security, “prima di compiere qualsiasi azione finanziaria è un passo fondamentale per evitare di cadere in queste trappole”.

Ma è necessario anche imparare a “diffidare delle richieste di denaro inaspettate, anche se sembrano provenire da persone fidate”, mette in guardia Fadda: “La prevenzione è la chiave per evitare di cadere vittima di queste frodi e mantenere la propria sicurezza online”.

Ma non basta. Infatti, “anche gli istituti finanziari dovrebbero regolamentare in maniera rigida e con controlli più serrati le transazioni sotto bonifici istantanei”, conclude Dario Fadda: “Alcuni già lo fanno, imponendo limiti oggettivi a queste transazioni e controlli fisici sull’evasione, perché, lo ricordo, questi bonifici non sono stornabili”.

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