Una volta analizzati i quattro pilastri che compongono una solida strategia di cyber security, occorre volgere l’attenzione sulla gestione e sul piano di risposta agli incidenti, illustrando come questi due elementi operino sinergicamente per garantire un intervento rapido e ben coordinato.
La gestione degli incidenti (incident management) definisce il quadro generale, entro il quale l’organizzazione riconosce, classifica e risolve gli eventi che minacciano la sicurezza di sistemi, dati e servizi.
Gli obiettivi principali consistono nel:
I ruoli cardine:
Riferimenti agli standard:
All’interno dell’ecosistema di gestione, il piano di risposta (Incident response plan) rappresenta la guida operativa che illustra, passo dopo passo, come fronteggiare gli incidenti.
La fase di preparazione comprende tutte le attività proattive di pianificazione e formazione prima che si verifichi l’incidente. In particolare in questa fase occorre:
Quando si sospetta un incidente, il personale responsabile deve indagare i sintomi per confermare la natura dell’evento e comprenderne la portata. Questo implica azioni diverse a seconda della tipologia dell’incidente come per esempio:
Una volta confermato l’incidente è necessario avviare azioni per:
Un aspetto spesso trascurato è la comunicazione, che deve essere tenuta sotto controllo durante l’incidente e dopo che è stato risolto, verso:
La fase finale prevede un’analisi approfondita dell’evento, individuando eventuali lacune nei processi e nelle difese. Vengono poi intraprese azioni correttive per rafforzare la postura di sicurezza che devono essere valutate, successivamente in termini di efficacia.
Best Practice per gestire la fase “post-incident”:
È piuttosto frequente vedere i termini “Piano di gestione degli incidenti di sicurezza” (talvolta chiamato Incident management plan) e “Piano di risposta agli incidenti” (o Incident response plan) usati come sinonimi o in modo intercambiabile.
Questa sovrapposizione terminologica deriva principalmente da come i diversi standard e best practice descrivono il processo globale di incident management rispetto alle procedure operative di risposta.
Cerchiamo di chiarire le differenze concettuali e i motivi di sovrapposizione.
Il piano di gestione degli incidenti può essere inteso come il quadro generale (strategico e organizzativo) che regola tutte le attività di identificazione, registrazione, classificazione, investigazione, risoluzione e revisione degli incidenti di sicurezza.
Il piano di risposta agli incidenti, invece, si focalizza sulle azioni pratiche e immediate da compiere nel momento in cui un incidente è rilevato, delineando step di contenimento, eradicazione, ripristino e comunicazione.
Quindi il piano di risposta agli incidenti è parte del più ampio piano di gestione degli incidenti.
Nella pratica quotidiana, molte organizzazioni usano il termine Incident response plan per riferirsi a tutto ciò che concerne la risposta agli incidenti.
Di conseguenza, il confine tra la gestione strategica (Incident management) e la risposta operativa (Incident response) può risultare sfocato, portando alcune persone a trattare i due termini come sinonimi.
In assenza di un framework aziendale dettagliato, un singolo documento può effettivamente assolvere a due funzioni: definire l’intera strategia di gestione e descrivere le procedure di risposta nel dettaglio.
La gestione efficace di un incidente informatico non può prescindere dall’avere processi ben strutturati, ruoli definiti e un piano di risposta chiaro e aggiornato.
L’Incident management plan e l’Incident response plan si integrano per garantire rapidità di rilevazione e contenimento e miglioramento continuo attraverso la documentazione delle esperienze.
Il piano di continuità operativa (Bcp) e le procedure di disaster recovery (Dr) fanno sì che l’efficacia di una reazione immediata agli incidenti si completi con la capacità di mantenere e ripristinare le funzioni essenziali del business in qualsiasi situazione.
Strategie di ridondanza, soluzioni di replica e procedure di ripristino permettono di minimizzare gli impatti di un evento critico, assicurando che i servizi core dell’azienda restino disponibili anche nelle circostanze più avverse.
L’insieme di queste metodologie, convalidato dai requisiti e dai controlli suggeriti dagli standard internazionali, contribuirà a costruire un sistema di cyber security robusto e resiliente.
[1] Il Sans internet storm center (Isc) è un’organizzazione virtuale gestita dal Sans Institute, quindi non ha una sede fisica specifica. Si tratta di una piattaforma online che raccoglie, analizza e diffonde informazioni sulle minacce informatiche globali in tempo reale. L’Isc è alimentato da una rete di sensori distribuiti in tutto il mondo, che monitorano il traffico internet per individuare anomalie, attacchi e nuove vulnerabilità. Inoltre, il centro fornisce report giornalieri e analisi approfondite per aiutare professionisti della sicurezza a difendersi dalle minacce emergenti.