Videosorveglianza urbana: pochi giorni e i filmati spariscono, ma la privacy non è un alibi
好的,我需要帮用户总结这篇文章的内容,控制在100字以内。首先,我得通读全文,抓住主要信息。文章讲的是意大利 Bergamo 市在城市监控录像保存方面的规定问题。当发生事故时,监控录像只保存5天,之后自动删除。这导致了在交通事故中,市民无法及时获取录像来证明对方责任,结果录像被删,无法追责。 接下来,法院判决支持了市政府的规定,认为他们不需要保存或恢复已经不存在的录像。虽然这些规定表面上符合 GDPR 和相关法律,但实际上却损害了市民的权益和公共安全调查的效率。 文章还指出,很多地方政府只是照搬旧的规定,并没有根据实际情况进行风险评估和更新规定。这种做法导致大量可能有用的监控录像被删除,影响了调查和市民的合法权益。 最后,作者建议地方政府应该承担起责任,更新规定,明确职责和保存期限,并建立冻结数据的程序,在事件发生时保留相关录像。否则,“城市监控”将只停留在口号上。 总结下来,文章的核心是 Bergamo 的监控录像保存问题导致了公民权益受损和公共安全调查受阻,并呼吁地方政府改进相关规定。 </think> 意大利 Bergamo 市的监控录像仅保存5天后自动删除。一起交通事故中,市民因未及时申请查看录像而错失证据。法院判决支持市府规定:无需保留已删除录像。此做法虽符合 GDPR 和法律要求,却损害了市民权益与公共安全调查效率。 2025-11-6 09:18:41 Author: www.cybersecurity360.it(查看原文) 阅读量:4 收藏

Nel mare di regolamenti comunali copia-incolla sulla videosorveglianza urbana, la privacy continua a essere il rifugio perfetto per chi preferisce cancellare invece di gestire.

In caso di incidente sotto il cono di una telecamera comunale, se il cittadino non formalizza immediatamente una richiesta di accesso, il filmato scompare. Non per scelta tecnica, ma per “compliance”. E così, dopo pochi giorni, anche la verità viene sovrascritta.

Videosorveglianza urbana e privacy: il caso di Bergamo

La vicenda che arriva da Bergamo è l’ennesimo esempio di come la videosorveglianza pubblica, pensata come strumento di sicurezza, finisca spesso prigioniera di una burocrazia che scambia la tutela dei dati per un pretesto per non decidere.

Un banale sinistro stradale – nessun ferito, solo due veicoli e un incrocio controllato da telecamere comunali – si è trasformato in una battaglia legale sul diritto di accesso ai filmati.

Filmati cancellati dopo 5 giorni

L’automobilista coinvolta aveva chiesto di poter visionare le registrazioni per dimostrare che l’altro conducente era passato con il rosso.

Il Comune di Bergamo, invece di verificare la richiesta, ha risposto mesi dopo che i filmati erano stati automaticamente cancellati dopo cinque giorni, “in applicazione del regolamento comunale”.

Il TAR Brescia prima (sent. n. 671/2024) e il Consiglio di Stato poi (sent. n. 8472 del 31 ottobre 2025) hanno dato ragione al Comune, ribadendo che l’amministrazione non è obbligata a conservare né a recuperare immagini non più esistenti.

Formalmente corretto. Operativamente disastroso.

Regolamenti comunali

Il regolamento comunale, che prevede un periodo massimo di conservazione di cinque giorni, è stato dichiarato conforme al principio di “limitazione della conservazione” del GDPR (art. 5) e all’art. 6 del D.L. 11/2009, che limita a sette giorni la conservazione per finalità di sicurezza urbana. Ma proprio qui sta il punto: quella norma non vale per tutte le finalità.

Quando la videosorveglianza serve a fini stradali, ambientali o di tutela del patrimonio pubblico, non esiste un limite legale rigido. E spetta al titolare del trattamento – cioè al Comune stesso – determinare tempi e modalità di conservazione coerenti con lo scopo perseguito.

E invece molti enti locali continuano a nascondersi dietro regolamenti standard, scritti anni fa, senza alcuna analisi di rischio né valutazione d’impatto aggiornata.

La conseguenza è che ogni giorno migliaia di ore di filmati potenzialmente utili all’accertamento di illeciti vengono cancellate per “prudenza”, con buona pace del diritto di difesa dei cittadini e dell’efficacia investigativa dei sistemi pubblici.

La sentenza fotografa il paradosso italiano

La Polizia locale viene così esclusa da ogni responsabilità, come ha chiarito il Consiglio di Stato. Non deve risolvere controversie tra privati e non ha l’obbligo di conservare dati oltre i termini fissati. Ma se le regole sono sbagliate, l’esecuzione pedissequa diventa un alibi.

La sentenza di Palazzo Spada fotografa perfettamente il paradosso italiano. Telecamere ovunque, ma filmati difficilmente recuperabili. Una conformità solo apparente, che tutela la burocrazia più della privacy reale.

Comuni: serve responsabilità della videosorveglianza urbana

Forse è arrivato il momento che i Comuni, come titolari del trattamento, si assumano la vera responsabilità.

Aggiornare i propri regolamenti, stabilire ruoli e responsabilità, differenziare i tempi di conservazione per finalità e introdurre procedure di freezing dei dati quando un evento viene segnalato.

Altrimenti continueremo a chiamarla “videosorveglianza urbana”, ma di urbano resterà solo il pretesto e di sorveglianza ne resterà poca.


文章来源: https://www.cybersecurity360.it/legal/privacy-dati-personali/videosorveglianza-urbana-pochi-giorni-e-i-filmati-spariscono-ma-la-privacy-non-e-un-alibi/
如有侵权请联系:admin#unsafe.sh