Difesa 2025-2027: cosa serve per reagire contro guerra cyber, ibrida e cognitiva
意大利国防部发布2025-2027年《多年度国防计划文件》,详细规划未来三年投资用途,涉及海军新技术、陆军装备升级及空军多任务飞机采购等项目。支出主要用于技术提升,但锻炼和维护费用减少可能影响装备维护和使用寿命。 2025-10-22 15:48:35 Author: www.cybersecurity360.it(查看原文) 阅读量:6 收藏

Il ministero della Difesa, dopo la legge di bilancio, ha pubblicato il Documento programmatico pluriennale della Difesa 2025-2027 (DPP 2025-2027). Non riporta nuovi fondi rispetto a quelli già stanziati, ma presenta ulteriori dettagli sui programmi a cui saranno destinati gli investimenti previsti nei tre anni dall’anno corrente al 2027.

Nel suo allegato si legge che, “allo scopo di agevolare il lettore nella navigazione tra le tabelle e permettere rapido riscontro con il documento principale, l’illustrazione riprende la medesima tassonomia impiegata nella Parte 2 del DPP 2025-2027: all’interno di ogni settore i programmi sono raggruppati per linea di sviluppo, quindi elencati in ordine alfabetico.

A premessa delle citate tabelle, quale ulteriore elemento informativo, sono sintetizzati i programmi sostenuti finanziariamente tramite le risorse recate – sul bilancio ordinario della Difesa – dalla Legge di Bilancio 2025-2027”.

Il punto sul bilancio

Il bilancio del 2025 che viene confermato nel DPP 2025-2027 è quello di oltre 31 miliardi di euro, di cui più investimenti rispetto alle spese correnti.

Il 5% del Pil richiesto dalla Nato resta un obiettivo, che però ha ancora un po’ di strada da fare per essere raggiunto. Si prevede che le spese destinate alla difesa crescano gradualmente nei prossimi tre anni per un totale di 12,2 miliardi in più, come dichiarato nel Documento Programmatico di Finanza Pubblica, che, in particolare, parla di un aumento di 3,49 miliardi nel 2026 (0,15%), 3,57 miliardi nel 2027 (0,15%) e 4,89 miliardi nel 2028 (0,2%). Così facendo, si arriverebbe al 2% del Pil in spesa militare.

Difesa 2025-2027: i programmi

I nuovi programmi esposti nel DPP 2025-2027, sono divisi in base alle forze per cui sono previsti.

In merito a quelli per le forze navali è bene menzionare il programma “studi / sviluppi nuove tecnologie per future unità navali”, come la costruzione di una portaerei di nuova generazione, o anche il programma “sistemi di Deep Strike e antinave”, per la dotazione delle unità navali di missili da crociera per gli attacchi terrestri, sul modello della Marina francese che, nell’aprile del 2018, attraverso le FREMM francesi, ha lanciato 3 missili MdCN (Scalp naval) nell’operazione contro Assad, in risposta al presunto uso di armi chimiche.

Gli altri finanziamenti

Le forze terrestri gioveranno, tra gli altri finanziamenti, di quello per ammodernare 125 carri Ariete, di quello per favorire il programma A2CS che mira a sviluppare veicoli corazzati, per 8,269 miliardi, rispetto ai 6,455 del 2024, e di quello destinato ad incrementare il programma per il nuovo semovente ruotato da 155/52 mm, +435 milioni.

Il programma, che prevede di acquisire 6 Maritime Multi Mission Aircraft (M3A), veicoli da pattugliamento marittimo e antisommergibile, è per le forze aeree e navali ed è tra i più importanti, perché il nostro Paese non ha ancora una piattaforma di questo tipo.

Saranno anche stanziati fondi per 6 batterie Medium Range SAMP/T New Generation (NG) per l’Esercito e 5 batterie SAMP/T NG per l’Aeronautica.

Difesa 2025-2027: i fondi previsti

Se i programmi presentati nel DPP 2025-2027 mostrano una tendenza all’avanzamento tecnologico della nostra difesa, i fondi destinati al settore dell’esercizio, per l’addestramento e la manutenzione di mezzi e infrastrutture, salirà di 80,7 milioni nel 2025, ma subirà dei cali sia nel 2026, con -350 milioni, che nell’anno successivo, con -16,7 milioni.

Questo “ipofinanziamento” mette a rischio mezzi e sistemi d’arma e la loro operatività nel tempo, accelerandone un logoramento precoce.

Il parere dell’Osservatorio Milex

L’Osservatorio Milex, Osservatorio sulle spese militari Italiane, strumento di monitoraggio indipendente, si è espresso sul DPP 2025-2027: “A fronte dell’annuncio, secondo cui l’Italia avrebbe raggiunto già nel 2025 la soglia del 2% del Pil in spesa militare, il Documento spiega solo sommariamente come tale incremento sia stato calcolato né quali voci in aggiunta siano state ricomprese nel conteggio.

Anche sul fronte della rendicontazione dei programmi d’investimento si registra una significativa riduzione della trasparenza: dalle tabelle di dettaglio sono scomparsi i riferimenti ai costi pregressi, che finora consentivano di seguire l’evoluzione pluriennale dei singoli sistemi d’arma e di valutarne l’effettivo impatto finanziario.

Il risultato è un quadro meno leggibile e meno controllabile, in un contesto di spesa in crescita costante”.

Secondo l’Osservatorio, il valore complessivo dei programmi di investimento futuri è di “Oltre 130 miliardi di euro destinati a nuovi sistemi d’arma, cui si sommano circa 9 miliardi per le infrastrutture militari. Di questi, 35 miliardi risultano già stanziati e consolidati da precedenti Leggi di Bilancio. Nei prossimi tre lustri la parte principale per la spesa di investimento, ammodernamento e rinnovamento degli assetti dello strumento militare verrà destinata ai mezzi aerei e quelli terrestri“.

Cosa serve per fronteggiare guerra ibrida, cyber e cognitiva

Secondo il ministro della Difesa Guido Crosetto, “la guerra ibrida c’è ogni giorno, cyber attacchi, ma anche una guerra cognitiva che c’è ed è in corso. Come Difesa ci stiamo muovendo, stiamo creando un centro, ma trovo surreale che, se ci invadessero con un carro armato potremo reagire, ma se lo fanno dal punto di vista cyber no. Serve anche un’evoluzione di mentalità e di normativa che ci permetta di rispondere. Siamo in pace e ci consideriamo in pace, ma non possiamo muoverci con chi ci muove guerra ibrida facendo finta di nulla, come se non esistesse”.


文章来源: https://www.cybersecurity360.it/cybersecurity-nazionale/difesa-2025-2027-cosa-serve-per-reagire-contro-guerra-cyber-ibrida-e-cognitiva/
如有侵权请联系:admin#unsafe.sh