Set 12, 2025 Approfondimenti, Attacchi, Attacchi, Campagne malware, In evidenza, Minacce, News, RSS
L’intelligenza artificiale diventa non solo un’arma per il cybercrimine, ma anche un allettante obiettivo: secondo il Threat Hunting Report di Crowdstrike, gli attaccanti stanno usando l’IA, in particolare la GenAI, per accelerare le operazioni, e al contempo stanno prendendo sempre più di mira gli agenti di IA autonomi delle aziende.
L’IA viene usata per automatizzare ogni fase degli attacchi, come nel caso delle campagne di Famous Chollima, gruppo legato alla Corea del Nord. I cyberattaccanti hanno usato la GenAI per creare curriculum falsi, condurre finti colloqui tramite deepfake ed eseguire compiti tecnici sotto false identità.
Altri esempi significativi sono quelli di Ember Bear, gruppo di matrice russa che ha fatto ampio uso dell’IA generativa per diffondere i propri ideali, e di Charming Kitten, gruppo legato all’Iran che ha sfruttato gli LLM per creare campagne di phishing efficaci contro entità statunitensi ed europee.
L’intelligenza artificiale viene usata anche per generare script e malware, soprattutto da attaccanti con un basso livello tecnico, in quanto riescono ad automatizzare compiti che prima richiedevano competenze specifiche. Tra i gruppi più attivi in questo senso troviamo Funklocker e SparkCat.
Secondo il report di Crowdstrike, l’IA è diventata anche la nuova superficie d’attacco, in particolare l’IA agentica: diversi cybercriminali hanno sfruttato le vulnerabilità presenti negli strumenti usati per costruire gli agenti autonomi per ottenere accesso senza autenticazione, stabilire persistenza, sottrarre credenziali e diffondere malware.
“L’era dell’AI ha ridefinito il modo in cui le aziende operano e il modo in cui gli avversari attaccano. Stiamo vedendo i criminali usare l’AI generativa per ampliare le attività di social engineering, accelerare le operazioni e abbassare la barriera d’ingresso per le intrusioni manuali” ha affermato Adam Meyers, head of counter adversary operations, CrowdStrike. “Allo stesso tempo, gli avversari stanno prendendo di mira proprio i sistemi di AI che le aziende stanno implementando. Ogni agente AI è un’identità sovrumana: autonoma, veloce e profondamente integrata, che li rende obiettivi di alto valore. Gli avversari trattano questi agenti come fossero infrastrutture, attaccandoli allo stesso modo in cui prendono di mira le piattaforme SaaS, le console cloud e gli account privilegiati. Proteggere la stessa AI che alimenta il business è il nuovo terreno su cui si sta evolvendo la guerra cibernetica oggi“.
Dal report è emerso inoltre che Scattered Spider ha incrementato i suoi attacchi cross-domain basati sull’identità, diventando più aggressivo e veloce. Scattered Spider ha usato il vishing per attaccare gli ambienti SaaS e cloud e diffondere ransomware.
Infine, i cyberattaccanti legati alla Cina hanno fatto registrare un aumento significativo di attacchi al cloud: le intrusioni di matrice cinese sono incrementate del 136% rispetto al precedente report.